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L'elogio del barista. Ovvero: manuale di sopravvivenza per ritrovare la semplicità della vita e


Titolo originale: L'elogio del barista Autore: Caterina Ferraresi Editore: Corbaccio Pagine: 142 pagine Prezzo: 10,00 euro

Una delle parole più belle del vocabolario secondo me è: Conforto.

Eppure è una parola declinata poco oggi. Fate caso al suono di questa parola, non vi conforta già il solo pronunciarla? Non vi scalda il cuore ricevere conforto? A chi non è capitato? Purtroppo non accade mai troppo spesso, come dicevo, di trovare conforto. Si può trovare in una persona, in un dolcetto, nella cioccolata, in un film, nello sguardo gentile di un estraneo per strada ma più spesso si trova conforto proprio nei libri.

Ho sempre detto che i libri ci salvano e continuerò ad affermare questa teoria per tutta la vita. Se siamo particolarmente fortunati poi possiamo incontrare autori come Caterina Ferraresi che ha scritto un saggio capace di attirare la mia attenzione fin dal titolo e dalla copertina: L'elogio del barista. Riflessioni semiserie di una psicoterapeuta sull'inutilità della psicoanalisi.

Partiamo dal titolo, perché L'elogio del barista? La domanda viene fugata dalla quarta di copertina dove l'autrice scrive: " Qualcuno, non ricordo chi, ha detto: se hai un problema puoi fare tre cose, parlarne con il tuo barista, andare in analisi o tenertelo per te. Il risultato alla fine sarà lo stesso."

Grazie ad un umorismo tagliente e al linguaggio di una vecchia amica al bar, appunto, la Ferraresi cerca di far passare un concetto che forse abbiamo dimenticato: la vita è semplice. Sembra banale ma in realtà è proprio così e la semplicità è molto sottovalutata quando in realtà è la strada più ovvia.

Di solito quando abbiamo un problema tendiamo a drammatizzare e complicare la cosa quando molto spesso la soluzione a quel problema è lì a portata di mano ed è semplice.

La psicoanalisi invece è uno strumento per conoscere noi stessi ma non può e non deve, dice la Ferraresi, risolverci i problemi perché gli unici in grado di farlo siamo solo e soltanto noi.

Dopo un'esilarante carrellata di casi clinici in cui l'autrice si è imbattuta nel corso della sua carriera e talvolta anche in treno, vengono forniti dei consigli che sono inseriti sotto quello che viene chiamato piano A. Il piano per risolvere da soli i propri problemi e cercare di vivere meglio. Uno dei primi passi è accettarsi e accettare la realtà, molto spesso come diceva anche Freud "un sigaro è solo un sigaro". Il più delle volte le cose sono esattamente come sembrano, senza dietrologia e l'unica cosa che bisogna fare è adeguarsi alla situazione.

Dimenticare è un'altra arma fondamentale per cercare di vivere meglio. Essere rancorosi non fa altro che inacidirci con noi stessi e con gli altri. Il tizio che dieci anni fa ci ha rubato il lavoro o che ha scelto un'altra al nostro posto ha fatto la sua strada e noi la nostra. A questo punto saranno capitate tante cose a entrambi per cui varrebbe la pena archiviare quell'episodio nel fascicolo delle cose da dimenticare e andare avanti.

Riconoscere le trappole è un altro consiglio che ho ritenuto fondamentale nel libro. Quali sono le trappole? La domanda è Chi sono le trappole, piuttosto. Le trappole sono gli altri, sono quelle persone che affermano di volerci bene e che spesso credono di sapere come ci sentiamo e cercano di manipolarci a loro immagine.

Fanno parte di questa categoria due specie abiette con cui certamente abbiamo avuto a che fare tutti: i Disconfermanti e i Rimuovitori. I primi non ammettono che tu possa stare male. Non è vero che sei infelice a causa di una certa cosa, non puoi non essere a tuo agio in una determinata situazione. Se non ti va di andare a una certa cena perché non sei a tuo agio con certe persone sei tu che sei sbagliata non il contesto. I disconfermanti, come dice l'autrice, sono quelle persone che appunto non confermano quello che dici sulle tue sensazioni. Non ci credono. Queste persone sono da evitare, allontanare categoricamente perché tendono a farci sentire a disagio e frustrati, incompresi. Molto peggio sono i Rimuovitori, quelli che negano che fra te e loro sia mai avvenuto alcunché e dunque il tuo risentimento verso di loro non ha ragione d'essere. Si comporteranno sempre come se nulla fosse con te. Anche questi soggetti vanno allontanati perché ci fanno stare solo molto male con noi stessi, ci inducono alla follia e noi la follia non la meritiamo.

Il punto di tutto ciò è che per fare questi piccoli passi non occorre lo psicologo, possiamo farcela da soli.

Tuttavia l'autrice non nega il proprio ruolo professionale e ci offre sotto il titolo di Piano B, la via della psicoanalisi sottolineando più volte però che lo psicologo non può e non deve fare tutto da solo. Anche in questo caso il primo passo deve provenire da noi.

Ringrazio con tutto il cuore l'autrice per averci regalato questo libro che si legge con il sorriso nella riflessione e si chiude al termine della lettura con un sorriso del cuore e un senso di calore che nessuno al mondo più di un libro ci può dare.

Vi suggerisco cari lettori, dopo averlo letto, di regalare questo libro agli amici ma soprattutto ai nemici, soprattutto a quelle persone che continuamente cercano di dirvi cosa dovreste fare e come dovreste essere o a quelle persone che si permettono di suggerirvi la psicoanalisi quando loro avrebbero bisogno della psichiatria.

Sicuramente sarà utile anche a loro la lettura di questo libricino. Personalmente conosco persone che vanno in analisi da anni e non hanno ancora capito dove sta il problema, forse questo libro sarebbe più utile.

Una delle cose più confortanti che vi ho letto è stato il suggerimento di perdersi le cose. Ritrovare il piacere di restare a casa con noi stessi piuttosto che leggere un libro che non ci piace solo perché piace a tutti, vedere un film che non ci piace solo perché ha vinto l'oscar, andare a una cena piena di persone che non ci piacciono solo perché sarebbe sconveniente non andare.

Ritrovarsi è la parola che mi viene in mente per chiudere questa recensione. Cari amici, ritrovate voi stessi e il vostro tempo, magari in compagnia di un libro.

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