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Vodka&Inferno. La morte fidanzata


Titolo originale: Vodka&Inferno. La morte fidanzata

Autore: Penelope Delle Colonne

Editore: Milena Edizioni

Pagine: 510

Prezzo: 19:00

Di solito non amo leggere le saghe sul genere Twilight, perché non sono il mio genere e per quanto mi riguarda nella storia della letteratura internazionale di vampiro ce n'è solo uno ed è Dracula.

Ciò non toglie che quando una storia mi incuriosisce dalla quarta di copertina, decido poi di immergermi nella lettura del libro, a prescindere dal genere che ho davanti.

In questo modo ho scoperto tante storie che non avrei mai immaginato potessero appassionarmi.

Oggi vi parlo di Vodka&Inferno. La morte fidanzata. Scritto da Penelope Delle Colonne. Giovane autrice al suo primo romanzo, molto seguita sul web.

Non vi solletica l'idea? Scommetto che da qualche parte, fra voi lettori, c'è qualche appassionato del genere Fantasy e delle saghe letterarie che è rimasto incuriosito dal titolo.

Innanzitutto devo dirvi che ho apprezzato molto il primo volume di Vodka&Inferno per due motivi. Il primo è per l'ambientazione russa che mi ha ricordato i grandi classici della letteratura russa, oltre che evocare diversi film riguardanti gli Zar. Il secondo motivo è strettamente legato al primo e riguarda l'epoca storica. Siamo infatti in un periodo che amo particolarmente, la fine dell'ottocento.

In questa ambientazione decadente prende forma la storia di Viktor e Frattaglia, due scarti della società che entrano in contatto in una circostanza particolare. Uno è morto, l'altro dovrebbe disfarsi del cadavere, ma un'attrazione indescrivibile per quel corpo inerme glie lo impedisce.

Da un caso di necrofilia inizia così la storia della dinastia dei Mickalov, di cui Viktor fa parte e nelle cui trame si trova invischiato anche Frattaglia.

Si parte da Venezia, vista in modo mortifero e malinconico, come solo Venezia può essere, per poi arrivare in Russia dove assisteremo alla trasformazione di un'intera famiglia in vampiri.

Attraverso il viaggio di Frattaglia e la conoscenza della famiglia Mikalov, Penelope Delle Colonne, ribalta il genere horror vampiresco, dandogli una nuova veste e mostrando la storia dal punto di vista del vampiro, piuttosto che delle sue vittime.

La descrizione dei luoghi è talmente suggestiva da farci sentire quasi l'odore delle stanze del castello Mickalov. Per non parlare delle descrizioni dei momenti più cruenti in cui addirittura possiamo sentire quasi l'odore del sangue fra le pagine.

L'autrice è stata molto coraggiosa nel proporre un libro come questo, perché non è facile creare qualcosa di nuovo con precedenti letterari illustri, uno fra tutti il Dracula di Bram Stocker.

Questo primo romanzo, che si spera sia l'apripista di una saga riuscita, si muove su due livelli di lettura, quello relativo alla trama avventurosa e quello psicologico in cui per ciascuno dei protagonisti abbiamo tutto un mondo da scoprire.

Un plauso alla scrittrice si deve per la capacità di raccontare diverse psicologie e intrecci per così tanti personaggi senza mai distogliere l'attenzione del lettore dalla trama principale ma allo stesso tempo destando interesse anche per le story-line secondarie.

Una frase che secondo me sintetizza bene il romanzo e ne chiarisce il senso è quella riportata anche sul retro della copertina:

" Toska è una parola solo e soltanto russa. Non esiste altrove. Significa nostalgia di qualcosa senza sapere bene cosa; inquietudine, agonia dell'anima, noioso mal di vita".

Devo dire, in effetti, di aver provato un senso di nostalgia profonda e di inquietudine leggendo il romanzo.

Per questo, qui nella rubrica dedicata agli esordienti, a quei coraggiosi che lasciano un segno nella letteratura con un'opera prima, voglio suggerirvi la lettura di Vodka&Inferno. Perché una volta letto il primo libro, aspetterete il secondo.

VOTO FINALE:

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