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Santa Maria della Scala. Un viaggio nel tempo attraverso la fotografia


Titolo originale: Santa Maria della Scala Autore: Federico Pacini Editore: Editrice Quinlan Pagine: 62 Prezzo: 19 euro

Da quando Elena ed io abbiamo aperto questo blog, ma in realtà da quando abbiamo imparato a leggere, abbiamo sfogliato diverse tipologie di testi, dai romanzi, ai saggi, agli epistolari. Poche volte ci è capitato di imbatterci in libri fotografici.

Personalmente sono un'amante della fotografia e in una delle centinaia di vite che vorrei vivere, studierei e praticherei fotografia.

Il libro di cui sto per parlarvi è degno di essere raccontato nella nostra rubrica On the road, perché è di fatto un viaggio visivo e visionario in un luogo storico risalente all'XI secolo e sito nell'area più antica della suggestiva città di Siena. Sto parlando di Santa Maria della Scala. L'artista che ha realizzato questo libro, invece, è Federico Pacini.

Pacini, già autore di Purtroppo ti amo edito da Editrice Quinlan, come questo libro fotografico, premiato con la menzione di merito al Premio Hemingway 2014 è fotografo e scrittore le cui opere fotografiche sono presenti in collezioni pubbliche e private come quelle del Museo Nazionale del Cinema di Torino; Museo di Fotografia Nazionale Alinari, Firenze e molti altri centri e archivi.

Il luogo che Pacini racconta attraverso le sue foto in questo libro, Santa Maria della Scala, è una delle più antiche costruzioni senesi. Ex ospedale è al momento in attesa di una riqualificazione e viene usata come polo museale.

Posso definire gli scatti di Pacini come fotografia verità che ci restituisce il luogo rappresentato senza artifici, con l'ausilio della sola luce naturale ad avvolgere le ampie stanze con le pareti ancora incrostate di cui si posso scorgere i mattoni.

In alcune immagini si scorgono gli affreschi che hanno caratterizzato il luogo tempo addietro e la presenza, talvolta di fotografie, talvolta di sedie e tavoli ci raccontano un luogo vissuto, che ha una sua storia all'interno della quale si sono incrociati i destini di molte persone. In una di queste fotografie crude, reali ed emozionanti al contempo, vediamo addirittura un archivio, e in un'altra un crocifisso con una lavagna che reca il nome di un farmaco famoso.

Non mancano i primi piani degli affreschi che raccontano una storia ancora più antica di quella dell'archivio e del farmaco e che mi fa riflettere su come un luogo che vive dall'XI secolo sia composto da strati su strati di racconti e vite che hanno calcato il pavimento dell'edificio nel tempo.

Nonostante le pareti incrostate, le scatole accatastate e i calcinacci, il luogo, così come Pacini lo ha fermato nel tempo non mi trasmette desolazione, ma piuttosto curiosità verso le molte storie e vite che Santa Maria della Scala può raccontare.

Nello stile dell'autore vedo una regia e un rigore nell'inquadratura che denotano quanto sia stato scrupoloso senza limitare tuttavia l'estro artistico.

Inutile dire che dopo aver sfogliato il libro ho desiderato fare un viaggio a Siena e vedere da vicino quello che ho potuto ammirare in fotografia.

VOTO FINALE:

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