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Un'improvvisa paura di non si sa che...


Caro Fred,

era tanto che non scrivevo ed era tanto che non ti chiamavo Fred, vero. Ma lo sai come sono fatta, se qualcuno mi ricorda mio fratello comincio a chiamarlo come lui. È la mia piccola dimostrazione di affetto nei confronti di quella persona e di affetto per te ne ho tanto. Ne ho avuto tanto anche quando vivevamo insieme.

Come stai Fred? Dove vivi adesso? Spero tu stia bene e che stia scrivendo tanto. Sono sicura che hai un romanzo nel cassetto pronto per deliziare i lettori. Io non ho ancora trovato un posto dove stabilirmi, di questi tempi sembra che non ci sia niente capace di calmarmi come Tiffany. Ma che gli è preso al mondo? Sembra che tutti oggi abbiano le paturnie e nessuno riesca effettivamente a trovare un posto che gli dia una calmata! Qui dove mi trovo adesso Tiffany non c’è, riesci a immaginare un luogo senza Tiffany? Per fortuna Gatto è ancora con me, mi segue ovunque, non mi ha mai abbandonata e mi piace cambiare posto.

Lo sai, quando non mi sento più a mio agio in un luogo ho bisogno di andare via. Quanto avrei voluto che mi seguissi. Ma tornerò presto Fred caro, tornerò e staremo ancora insieme. Mi dispiace che tu abbia dovuto subire ancora le mie paturnie ma la verità è che io non mi sento di appartenere a niente e nessuno. Quando comincio a sentirmi in gabbia ho bisogno di scappare, come un animale selvatico. Non respiravo più e anche New York mi stava stretta. Non è la stessa di qualche anno fa e anche tu non eri lo stesso. A volte due persone, per amarsi davvero devono allontanarsi.

Da quando me ne sono andata, da quando ho messo la distanza fra di noi mi sento meglio e ti sento meglio. Sento di amarti più di prima e credo che il nostro legame continuerà ad essere forte, ma non chiedermi di restare ferma nello stesso posto. Non chiedermi di sposarti, non chiedermi di essere legata a te. Ho bisogno di muovermi, di cercare quell’unico posto nel mondo in cui non mi senta fuori luogo.

Mi rendo conto solo adesso che sto scrivendo cose che ci siamo già detti mille volte al telefono. Il vero motivo di questa lettera era un altro.

Tornerò a New York il mese prossimo e vorrei incontrarti. Ti aspetterò alle 12:00 alla biblioteca pubblica. Mi troverai all’archivio vicino alla lettera B. Devo mostrarti qualcosa.

Un amico che mi ha accompagnata in questo viaggio, è uno scrittore anche lui, mi ha proposto di raccogliere le mie memorie, i ricordi di una vita, le mie esperienze, in un diario. È un libro Fred. Anche io sono riuscita a scrivere. Mi dicevi sempre che potevo provarci e questa volta sono riuscita a portare a termine qualcosa.

C’è tutto Fred, tutta la mia storia, ci sei tu e ci siamo noi. Ti aspetto nell’archivio della biblioteca per mostrartelo e lì ti dirò il titolo.

Voglio che tu sia il primo a leggerlo e voglio che tu sappia che dedico questo memoire a te Fred.

Ti abbraccio forte e ti bacio.

Tua

Holly

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