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Lettere ad un giovane poeta


Titolo originale:Briefe an einen jungen Dichter Autore: Rainer Maria Rilke Editore: Adelphi Pagine: 142 Prezzo:10 euro

Ci sono dei momenti nella vita in cui tutto ci sembra confuso, in cui troviamo difficoltà nel capire chi siamo e cosa vogliamo. In questi casi dare una direzione alla nostra vita sembra impossibile e ci sentiamo soli. Camminiamo per la strada, estranei a tutto ciò che ci circonda e abbiamo l’impressione che tutti intorno a noi sappiano esattamente dove stanno andando, finendo con lo scoprire che siamo spettatori della nostra vita.

Ho sempre pensato che in questi, come in altri momenti difficili della nostra esistenza, i libri ci salvano, perché in una storia possiamo sempre trovare un po’ di noi stessi e cosa sono le storie se non la messa in ordine del caos della vita?

Ci sono poi quei libri che sono delle vere e proprie medicine. Sono quelli che ti fanno sentire meno solo, che sanno confortarti, per cui ti rendi conto di non avere alcun problema che non si possa risolvere nel giusto tempo. Dopo la lettura di questi libri capisci che non è strano quello che ti sta capitando e che, anzi, devi accogliere le difficoltà e i dubbi come una sana manifestazione di un cambiamento in corso.

Uno di questi libri, quello che consiglio a tutti di leggere almeno una volta nella vita è Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke. Si tratta di una raccolta epistolare che fu pubblicata la prima volta nel 1929 in cui Rilke si rivolge a un suo amico, un giovane poeta appunto che gli chiede consiglio su come diventare un bravo scrittore. In quella prima lettera che avrebbe dato luogo ad uno scambio epistolare che sarebbe poi diventato una lezione di vita, Rilke disse a quel tale:

“…La maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato, e più indicibili di tutto sono le opere d’arte, misteriose esistenze, la cui vita, accanto alla nostra che svanisce, perdura…voi guardate fuori, verso l’esterno e questo soprattutto voi non dovreste fare. Nessuno vi può consigliare e aiutare, nessuno. C’è una sola via. Penetrate in voi stesso. Ricercate la ragione che vi chiama a scrivere…domandatevi nell’ora più silenziosa della vostra notte: devo io scrivere? Scavate dentro voi stesso per una profonda risposta. E se questa dovesse suonare consenso, se v’è concesso affrontare questa grave domanda con un forte e semplice <<debbo>> allora edificate la vostra vita secondo questa necessità.”

Questo non è, a mio avviso, un insegnamento che riguarda solo gli scrittori. È qualcosa che vale per tutti. Qui l’autore ci dice chiaramente che se sentiamo forte dentro di noi la necessità di fare qualcosa che sia scrivere, dipingere, recitare o anche fare il medico, l’avvocato o l’ingegnere nessuno meglio di noi stessi può aiutarci e non dobbiamo cercare negli altri la conferma di quello che vogliamo essere. E dunque, lezione numero 1: Cerca sempre in te stesso le risposte alle domande della tua vita.

Un altro pezzo dell’epistolario che mi piace molto e che personalmente riesce a darmi tanta serenità è il seguente:

“ Voi siete così giovane, così al di qua di ogni inizio, e io vi vorrei pregare quanto posso, caro signore, di avere pazienza verso quanto non è ancora risolto nel vostro cuore, e tentare di avere care le domande stesse, come stanze serrate e libri scritti in una lingua molto straniera. Non cercate ora risposte che non possono venirvi date perché non le potreste vivere. E di questo si tratta, di vivere tutto. Vivete ora le domande. Forse vi insinuate così a poco a poco, senza avvertirlo, a vivere un giorno lontano la risposta…accogliete in grande fiducia quanto vi accade, e se solo vi accade dal vostro volere, da qualche necessità del vostro intimo, prendetelo su voi stesso e non odiate nulla”.

Con queste parole Rilke ci sta confortando, vuole dirci di avere pazienza verso le cose irrisolte della nostra vita, di qualunque natura siano, perché un giorno, quando sarà il momento tutte le risposte ci saranno date. Quindi la lezione numero 2 è: Impara ad aspettare, che il momento per ogni cosa arriverà e avrai tutte le risposte che ti servono.

Credo un libro del genere debba trovarsi sullo scaffale di tutti, accanto ai grandi libri della vita come la bibbia o il corano, la poetica di Aristotele, i libri di filosofia oppure Le confessioni di S. Agostino, altro grande libro di insegnamenti che consiglio di leggere e conservare. Perché è necessario nella vita avere dei testi che ci sappiano confortare nei momenti di bisogno. Perché i libri rispetto alle persone hanno tutto scritto nero su bianco e se non capiamo qualcosa possiamo sempre tornare indietro a rileggere.

VOTO FINALE:

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